Stiamo entrando in un’era di globalizzazione, in cui le barriere tra culture, razze e ideologie si stanno dissolvendo. Non è un caso che oggi siamo qui: siamo spinte dalla storia a prendere un impegno concreto.
In questa platea vedo la ricchezza della diversità: donne di ogni origine unite da un obiettivo comune, creare un mondo più sicuro e migliore per i nostri figli e famiglie. Tuttavia, intorno a noi vediamo segni di decadenza: bambini nati dipendenti da droghe, giovani vite distrutte da gravidanze indesiderate, abusi e violenza.
Queste sfide ci colpiscono profondamente, poiché le nostre famiglie sono vittime di una cultura egoista che esalta il vivere per sé stessi, con conseguenze che si riflettono su comunità, nazioni e sul mondo intero. Per questo abbiamo fondato la Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo. Solo quest’anno ho parlato a più di un milione di donne in Asia, esortandole a unirsi per combattere questa battaglia per le nostre famiglie.
Come donne, respingiamo le ideologie oppressive del passato e siamo unite nel desiderio di eliminare guerra, oppressione e sfruttamento, accelerando l’arrivo di un futuro di vera libertà, pace e prosperità.
La signora Moon è nata nel villaggio di Sinli, nel distretto di Anju, oggi situato nella Corea del Nord, il 6 gennaio 1943. Sua madre, la signora Hong, era una fedele cristiana e suo padre era discepolo di un famoso predicatore, il reverendo Young Do Lee. I comunisti nordcoreani perseguitarono la loro famiglia e nel 1948, quando la signora Moon aveva 5 anni, lei e sua madre furono arrestate dalla polizia comunista e imprigionate per 11 giorni.
Dopo il loro rilascio, la signora Moon, sua madre e sua nonna fuggirono dal loro villaggio nel cuore della notte. Si recarono a Taegu, dove vissero durante la guerra di Corea e dove la dottoressa Moon fu allevata in un ambiente religioso.
In seguito la famiglia si trasferì a Choon Chun, dove viveva lo zio della signora Moon, che presto si diplomò alla scuola elementare di quella città.
L’11 aprile 1960, Hak Ja Han sposò il Rev. Sun Myung Moon in una cerimonia che segnò l’inizio della loro vita insieme come coppia.
Questo matrimonio, simbolo di una dedizione profonda e condivisa, divenne il punto di partenza di una missione che li ha visti lavorare senza sosta per diffondere ideali di pace e unità in tutto il mondo.
Insieme, hanno promosso il dialogo interreligioso, cercando di superare le barriere culturali e ideologiche per creare ponti di comprensione tra le diverse tradizioni e fedi.
Oltre a questo impegno, Hak Ja Han Moon ha avuto un ruolo attivo in numerose conferenze internazionali e in progetti educativi, cercando di instillare valori di pace, cooperazione e solidarietà tra i popoli.
Nel corso della sua vita, Hak Ja Han Moon e il Rev. Sun Myung Moon hanno avuto 14 figli, costruendo una grande famiglia che ha rappresentato per loro un valore centrale e una fonte di ispirazione.
La loro esperienza come genitori ha incarnato l’importanza della famiglia come nucleo fondamentale della società, un luogo in cui trasmettere amore, educazione e valori.
La famiglia numerosa è sempre stata considerata da Hak Ja Han Moon un dono prezioso, un simbolo di responsabilità e cura reciproca, che ha rafforzato ulteriormente il legame tra di loro e la loro missione di promuovere l’armonia e la collaborazione nel mondo.